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MASTER
Le luci spente indicavano l'ora del sonno, mentre quando i led bianchi cominciavano a ronzare e si accendevano di scatto, i soggetti che sostavano nelle loro stanze del Limbo dovevano alzarsi in piedi, e così facevano. Come automi, schiavi del lavaggio del cervello e del blackout, le persone prelevate dalle loro vite e dalle loro abitudini, presto avrebbero fatto il loro ingresso nella casa del Grande Fratello. Lauren e Silvara erano le prime del Gruppo Zeta a fare il loro ingresso nel loft.
Due donne di età simile e di nazione diverse, di abitudini diverse, differenti anche fisicamente nonostante avessero una paio di occhi azzurri ciascuna e i capelli scuri. Le giovani stavano per condividere un'esperienza che avrebbe cambiato la loro mente e il loro corpo. Fino a quel momento non si erano mai incontrate, non lo avrebbero potuto fare, poiché sostavano in due livelli differenti del Limbo. Lauren, alzandosi dalla solita stanza asettica coperta di metallo, aveva ricevuto l'annuncio da una voce degli autoparlanti nascosti a regola d'arte che avrebbe dovuto raggiungere il cortile di ingresso. Arrivando lì, si sarebbe accorta della mancanza della piattaforma e si sarebbe messa in attesa sulla parte di sbarco. Dal vano nero scarsamente illuminato proveniva un rumore simile a quello di un aspirapolvere e lentamente, un'immagine cominciava ad apparire gradualmente, quella di una spaventata Silvara sulla piattaforma mobile. Quando la struttura mobile si era fermata e aveva concesso a Lauren di salire, la piattaforma ripartì un istante dopo.
Nel frattempo che salivano lentamente, le due avrebbero potuto incominciare a conoscersi e sicuramente sarebbero state mosse da curiosità nei riguardi di un altro essere umano: dopo tutto, credevano che non potessero incontrarne, quindi quella doveva essere una benedizione del Grande Fratello.
La piattaforma era illuminata debolmente ma in maniera sufficiente da dare modo alle due donne di potersi guardare reciprocamente e studiarsi. Entrambe avevano addosso una divisa simile fatta da una specie di tuta nera che assomigliava a quella dei sub o dei surfisti, ai piedi avevano degli anfibi e nessuna decorazione avrebbe potuto spiccare su quel tessuto che si adattava alla forma del corpo delle presenti. Entrambe non avevano con sé ninnoli o chincaglierie a distinguerle, ma nella casa sarebbe andata differentemente e presto lo avrebbero scoperto.
Una luce al neon bianca tagliava il vano ogni volta che si incrociava uno sbarco che non conduceva da nessuna parte, ma le due donne erano così stordite dal blackout che non avrebbero potuto accorgersi di tutti i dettagli. Quello di Silvara era durato a lungo e così era stato per il suo periodo nel Limbo, per un totale di otto mesi in cui aveva dimenticato tutto della sua vita passata, della sua amata sorellina e della patria che stava per raggiungere. A Lauren erano serviti sette mesi, invece. Nei primi due dopo il prelievo, il primo lavaggio del cervello le aveva portato via i ricordi più superficiali e nel terzo i ricercatori si erano concentrati sulla famiglia della giovane donna e sull'ultimo ricordo, quello dell'uomo nel parco quando era stata prelevata dall'Occhio.
Dalla sua testa sembravano essere spariti anche i ricordi della sua laurea, dei suoi genitori e della sorella Claire con cui aveva mantenuto saldi i legami dopo essersi allontanata dai litigiosi genitori.
/off: ho aperto solo per me e lauren, ma chi volesse aggiungersi mi mandi pure un messaggio privato <3 (e scusate per post master e post mio insieme,
è l'anti-flood)
Indossava una tuta nera che le calzava a perfezione e un'espressione spaventata. Da sempre, nella vita Silvara aveva scelto la razionalità e l'intelligenza al credo di una qualche religione, ma era grata al Grande Fratello per averle dato la vita, l'istruzione e il sostentamento. Era comunque difficile per lei capire perché fosse terrorizzata da quella piattaforma, ma fatto stava che sapeva che cosa stesse lasciando e non aveva la più pallida idea di cosa (e chi) avrebbe incontrato a breve.
Dal momento in cui i suoi anfibi avevano raggiunto la piattaforma mobile e la ventisettenne si era ritrovata da sola a salire nel vano vuoto semibuio, Silvara non aveva fatto altro che guardarsi attorno con gli occhi sgranati che mettevano in mostra i suoi occhi chiari e azzurri. Il viso dalla pelle nivea si era chiazzato di rosso all'altezza delle guance come spesso le capitava e anche il colore roseo delle labbra carnose si era tinto di una tonalità più scura. I capelli bruni e corti erano leggermente mossi e non le arrivavano nemmeno alle spalle: si separavano al centro e le onde morbide si fermavano appena sotto ai lobi delle orecchie.
Se ne stava in piedi, con le gambe leggermente divaricate e le spalle ben dritte, le braccia incrociate sotto al seno dalla curva gentile, non troppo pronunciato. Silvara, infatti, era un'atleta, anche se lei non ne era a conoscenza. Una nuotatrice provetta e un ingegnere naturalista, ma niente di tutto questo era rimasto nella sua testa.
La piattaforma si fermò in uno sbarco dopo una lenta risalita dal livello in cui sostava. Anche lei come Lauren aveva ricevuto dal Grande Fratello l'ordine di trovarsi nel cortile di ingresso e così aveva fatto, dopo essersi svegliata e aver indossato quella tuta che le copriva il suo segno particolare: due chiazze color caramello su entrambe le ginocchia.
Presto avrebbe visto Lauren, una ragazza come lei, giovane e mora e con gli occhi di un colore simile, ma non poteva aspettarselo. Poteva solo guardarsi intorno, girandosi di scatto e facendo schizzare gli occhi ovunque, impaurita.
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MOD
role archiviata.
[piattaforma verso livello vii] intro |
